Lo sviluppo della motricità dai 9 ai 12/18 mesi (prima parte)

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Indipendenza. “Libertà da una condizione di subordinazione”, la lingua italiana la definisce cosi.

Ma è possibile associare il concetto di “indipendenza” ad un bambino? Può un bimbo piccolo, soprattutto in una fascia d’età compresa tra i 9 e i 18 mesi essere definito “indipendente”? Probabilmente la maggior parte di voi mamme dissentirebbe inorridita. I nostri bambini hanno bisogno di noi, della nostra presenza, del nostro riferimento. Certo, è vero, assolutamente vero. Ma se vi dicessi, care mamme, che nel quarto trimestre di vita dei vostri bimbi, avete assistito o assisterete al primo grande atto di indipendenza? Se la curiosità è dalla vostra parte, continuate a leggere, perché vi porto alla scoperta di una grande conquista… il cammino!

Come illustrato nel precedente articolo, (cfr.il bambino 6-9 mesi la ricchezza del movimento) il bambino dai 9 ai 12/18 mesi, ha ormai strutturato, nel trimestre antecedente, diversi spostamenti orizzontali, che utilizza per muoversi per terra da solo, per esplorare il mondo che lo circonda ed apprendere in maniera progressivamente più autonoma sotto ogni punto di vista: cognitivo, sensoriale e motorio.

Unitamente a ciò, anche i passaggi posturali vengono praticati ed esperiti con maggior  frequenza, poiché consentono la bambino di variare la propria posizione, sperimentare le vare altezze e comprendere meglio le diverse distanze. Tutto questo permette al bambino di affacciarsi a nuove sensazioni, avere diverse percezioni di sé ed approcciarsi ai nuovi oggetti che l’ambiente gli propone, inventando così attività ludiche sempre nuove. Ma la prima vera nuova sfida di questa fase è il raggiungimento di una competenza sensomotoria importantissima: la posizione eretta. Tale postura è un vero e proprio appuntamento funzionale rilevante e gratificante sia per il bambino, che la sperimenta in prima persona “tirandosi su in piedi e rimettendosi nuovamente giù”, sia per gli adulti che lo circondano.

La posizione eretta è preludio del successivo spostamento in piedi con l’ausilio delle mani; entrambe queste competenze consentono l’aprirsi di nuovi ed incredibili orizzonti per il bambino.

Difatti, con la conquistata della postura eretta, il bambino si trova a poter sperimentare la così detta ‘navigazione costiera’, meglio nota come “cammino laterale”, nel quale si avvale delle mani per sostenersi ad appoggi stabili presenti in casa (es. mobili bassi, divani…). Proprio come per lo spostamento orizzontale, la statica eretta e la navigazione costiera, sono fasi necessarie che il bambino deve attraversare al fine di allenare i movimenti che serviranno al cammino autonomo e per imparare a gestire le perdite di equilibrio e a cadere senza farsi male.

La possibilità di caduta mette infatti il l bambino nella condizione di “imparare a cadere” e a difendersi adeguatamente nel momento di perdita dell’equilibrio. Solitamente, il bambino, in queste situazioni tende a buttarsi giù sul sedere in quanto percepisce che sta perdendo l’equilibrio, progressivamente inizierà ad adottare le famose reazioni paracadute.

Queste basi preparano il bambino a lasciare i sostegni e a “lanciarsi” con abilità verso la deambulazione autonoma.

Dott.ssa Sonia Pallocca Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva

Studio PsicoMedia, Via Sempione n.8 – Oleggio (No)

349 5718256

 

PAROLE CHIAVE: motricità, sviluppo psicomotorio, 9-12/18 mesi, cammino, deambulazione, girello