Curare le radici per dar vita a un nuovo virgulto

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In ambito olistico è un concetto base, ormai noto anche nella medicina occidentale: se vuoi crescere una pianta sana e che dia frutto, cura le sue radici. In altre parole, se vuoi che un essere umano sbocci, abbia un futuro rigoglioso, sappia resistere agli assalti della vita, guarda alla solidità delle sue “radici” personali, familiari, al suo contesto e, più in generale, prenditi cura del “terreno” dal quale proviene.

L’idea di essere umano contrapposto alla struttura di un albero ha origini lontane e la simbologia che ne deriva è di facile comprensione. Immagina un uomo con i suoi piedi ben piantati a terra, contrapposti alle radici di una pianta, in grado di ancorarsi e radicarsi al suolo, che prende energia e nutrimento in profondità, come è d’uso nel regno vegetale.

Il suo fusto, il tronco, viene ben rappresentato dalla struttura eretta che funge da forza portante, finalizzata al sorreggere i rami, le fronde rivolte alla luce come alle intemperie. Immagina il viso rivolto al cielo, i capelli che fluttuano al vento e braccia e mani alzate, pronte a dare frutto proprio come fossero rami rigogliosi, coperti di fiori, giovani virgulti e bacche.

E’ qui, nella poetica e antica rappresentazione dell’uomo/albero, o nella più comune immagine “dell’albero della vita” cui nell’iconografia moderna lo yoga ci ha abituati a vederci, che vediamo distintamente l’unirsi alchemico delle energie basali inferiori – legate alla terra, alla sussistenza e ai chakra bassi con i loro bisogni primari – e quelle superiori, del cielo, dello spirito che portano influssi creativi e sono il motivo di espressione umana.

Ebbene, perché la vita si sviluppi ed una pianta possa dare frutto occorre che le sue radici siano forti! Maggiore è la salute delle radici, migliore sarà la qualità della vita dell’intera pianta.

In altre parole, quando un futuro genitore vuole affrontare il discorso procreazione è consigliabile che lavori su di sé e sulle proprie radici. Portiamo infatti con noi i conflitti emotivi, le paure, le grandi incertezze e criticità legate agli elementi “base” della nostra famiglia. I nostri stessi genitori sono la nostra “radice fondamentale”, così i nostri rapporti con la famiglia di origine, con la terra da cui proveniamo e il tessuto parentale allargato. Le radici affondano nel terreno e non dimenticano di rivelarci nemmeno gli aspetti più materiali e “meno poetici” della processo procreativo, come la sicurezza economica che basi solide possono garantire e che, se manca, dà quel senso di insicurezza che talvolta fa rimandare, anche a lungo, il diventare madre o padre, oppure fa affrontare l’intero processo con apprensione e senso di sbandamento. Le radici sono costituite anche da “come” siamo stati educati in quanto figli e con quante e quali certezze ci siamo evoluti a nostra volta, essendo virgulti ora pronti a dare frutto. Già rendersi conto della qualità, solidità o debolezza delle nostre radici è un passo importante per procedere nel cammino genitoriale ed attrezzarci per darci, eventualmente, ciò che ci manca.

In quasi tutte le discipline olistiche ci sono pratiche – meditazioni, esercizi, trattamenti specifici, visualizzazioni – rivolte a rinforzare le “radici” e, in particolare, a rinvigorire quelle naturali caratteristiche fisiche ed energetiche che ci permettono di connetterci alla nostra innata capacità di riprodurci, permettendoci di attingere al contempo a tutta la forza di cui un genitore deve disporre per realizzarsi nel suo compito. In questo processo, è valido l’approccio psicanalitico così come è altresì valido quello olistico, basato sull’ascolto delle energie di base della persona. Alcune discipline, come il Reiki ad esempio, mirano a riequilibrare le frequenze dei chakra inferiori affinché il sistema energetico si prepari all’esperienza del concepimento, rimuovendo tutti quegli addensamenti che possono ostacolarlo. Altre tecniche, come le Costellazioni Familiari e Sistemiche, si propongono di rimuovere i blocchi ereditati da conflitti di vecchia data tra genitori e figli o, più in generale, tra parenti. Altre tecniche ancora, come la Cristalloterapia, viene adoperata per rinforzare il radicamento alla terra e la fecondità, andando a stimolare il primo e secondo chakra. Anche in questa fase, ci sono molti approcci validi per un unico obiettivo, creare fondamenta importanti per la costruzione che verrà.

 

Dott.ssa Alba D’Agostino

Operatore olistico, Reiki Master, Ipnologa, Intuitive healer

www.nonsoloreiki.it