Perché sintomi gastrointestinali in gravidanza?

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Tutti sanno che all’inizio della gravidanza (ma a volte anche dopo) può capitare che la donna soffra di disturbi gastrointestinali, in particolare di nausea e vomito. Pochi però si chiedono quale sia il nesso tra la gravidanza, che riguarda l’apparato genitale, e i sintomi, che riguardano l’apparato digerente. Le risposte a questo interrogativo possono essere di aiuto alla gestante perché, venendo a conoscenza dell’origine dei suoi malesseri può accettarli con maggiore serenità.

Dal punto di vista medico, la causa del problema è data dall’aumento degli ormoni gravidici, in particolare della gonadotropina corionica prodotta dall’embrione
in circolazione nella donna a partire dal momento della fecondazione, che intensificano la peristalsi degli organi dell’apparato digerente. La conseguente insorgenza di fastidiosi disturbi è perciò sinonimo e garanzia di un buon proseguimento della gravidanza.

Dal punto di vista psicologico i sintomi gastrointestinali della gravidanza mettono in feedback con le teorie sessuali infantili che fanno parte dell’inconscio dell’adulto. Note alla psicoanalisi fin dal 1905, (quando furono enunciate da Freud nei Tre saggi sulla teoria sessuale) evidenziano le spiegazioni che i bambini si danno a proposito di fecondazione e  nascita per rispondere alla fatidica domanda “come il bambino entra/esce dal corpo della mamma?”, dal momento che non conosce la funzione del seme fecondativo né l’esistenza della vagina. L’interno del corpo viene semplicemente immaginato come una grande cavità vuota (capace di contenere indifferentemente cibo, bambini escrementi) collegata con l’esterno da un’unica apertura comprendente ano, meato urinario, vagina: la cloaca.*

La fecondazione e il parto sono perciò associati ad atti quotidiani come  mangiare e defecare, come sottolineano molte favole in cui all’ingestione di qualche particolare sostanza fa seguito la nascita di un bambino.

Questa logica infantile si riattiva durante la gravidanza per la inconsapevole regressione della donna allo stato embrionale indifferenziato. E’ come se tracce dimenticate ma indelebili si riattivassero nella donna incinta con l’effetto di cancellare il tempo trascorso dalla gravidanza in cui è stata gestata a quella in cui è a sua volta gestante. Da ciò deriva la confusione tra i due apparati, per cui, molte gravide reagiscono con un apparato allo sconvolgimento che la fecondazione ha creato nell’altro. Il futuro bambino infatti, per quanto desiderato e voluto, è comunque un insieme di cellule diverse da quelle materne perché è formato dalla fusione di un ovulo e di uno spermatozoo, un innesto estraneo all’utero che lo deve ospitare, che se ne difende mettendo in atto tentativi di rigetto e di espulsione (cfr. L’embrione un corpo estraneo per la madre?). Si tratta di meccanismi fisiologici, neutri, che non hanno nulla a che vedere con l’affetto per il futuro bebè, presenti con maggiore o minore intensità in ogni donna incinta che li vive a sua insaputa, senza rendersene conto e senza avere la possibilità di influenzarli.

Tali tentativi, presenti in ogni donna incinta, si realizzano diversamente in base alla loro intensità e alla strutturazione psicobiologica della futura mamma: in modo diretto con l’espulsione attraverso l’aborto, in modo indiretto con sintomi gastrointestinali, o senza che la donna se ne renda conto attraverso sogni tipici della gravidanza (dei quali si parlerà in seguito).

*Nella scala evolutiva varie specie animali al di sotto dei mammiferi presentano la cloaca come unica apertura verso cui confluiscono le terminazioni dell’intestino, dell’apparato urinario e genitale.

**  fino al 25 giorno dalla fecondazione, i gonociti primordiali (che danno origine a ovuli e spermatozoi non si differenziano dalla parete dell’intestino primitivo.

[vc_message style=”square” message_box_color=”success”]AIUTI OMEOPATICI PER NAUSEA E VOMITO

La omeopatia può fornire molti aiuti alla nausea che si sviluppa acutamente. Molti sono i medicinali che possono essere utilizzati quando il sintomo non è così grave da meritare un farmaco somministrare in muscolo o, nei casi più gravi, in vena.

E’ necessario, per avere un buon successo, che il sintomo sia precisato in tutte le sue caratteristiche, per esempio:

NUX VOMICA 7 CH se la nausea compare soprattutto dopo i pasti e migliora vomitando. Questo stesso medicinale è utile in caso di risvegli notturni precoci quando il cervello si “sveglia” e comincia a pensare agli impegni del giorno successivo. La persona che ha una buona risposta a questo medicinale può essere irritabile ed ipereccitabile, talora collerica. Può avere bisogno di un breve sonnellino notturno per sentirsi meglio.

Diversamente IPECA 5 CH è più adatto a chi soffre di nausea costante non migliorata dal vomito, scialorrea (eccessiva salivazione), lingua pulita. La nausea può essere accompagnata da sensazione di sapore dolciastro in bocca, pallore al viso con occhiaie più scure, cefalea.

COCCULUS 5 CH quando la nausea, accompagnata da vertigini, debolezza, salivazione, sensazione di gusto metallico in bocca, peggiora con il movimento e il freddo, migliora stando sdraiati.

Molti altri medicinali possono essere scelti ed indicati sulla base delle modalità di miglioramento, dei fastidi creati dai singoli cibi, delle caratteristiche psicobiologhe della donna.

Come consigli generali: mangiare poco e spesso. Bere a piccoli sorsi frequentemente e soprattutto dare ascolto ai messaggi ed alle richieste del corpo. Le osservazioni riportate dalla paziente hanno grande valore per il medico nella scelta del medicinale perché esprimono i tentativi attuati dal corpo per trovare un nuovo equilibrio in una situazione di cambiamento. L’utilizzo di un medicinale naturale ben prescritto aiuta in questo senso.

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[vc_message style=”square” message_box_color=”alert-danger”]L’AIUTO DELLA NATUROPATIA

La medicina naturale fornisce vari strumenti per tamponare e provare ad eliminare questo sintomo con rimedi che provengono

Dal mondo dell’Aromaterapia

  • Olio essenziale di limone
  • Olio essenziale di mandarino
  • Olio essenziale di menta spica

Possono essere usati in vari modi per portare sollievo alla sensazione di nausea:

Due gocce di uno di questi olii da applicare su un fazzoletto e annusare al bisogno

  • Miscela di 4 gocce di olio essenziale di limone e quattro di menta, da diffondere nell’ambiente
  • Qualche goccia di olio essenziale nell’acqua di un bagno rilassante.

E’ fondamentale ricordare che PER NESSUN MOTIVO questi olii vadano ingeriti.

La scelta dell’olio può anche essere fatta tra i tre proposti sulla base dei gusti personali.

Perché è importante ricordare che i gusti/disgusti della madre sono pur sempre delle indicazioni che il corpo dà in merito alle proprie esigenze.

Dal mondo della Floriterapia

FIORI DI BACH:  sono essenze dalle innumerevoli proprietà, che agiscono sul piano fisico, emozionale ed energetico, la cui scoperta si deve al Dottor Edward Bach, illuminato medico dell’ottocento; servono a dare un sostegno nei momenti di difficoltà, a potenziare e ottimizzare le nostre risorse, ad aiutarci nel nostro cammino di crescita personale; sono come degli amici che ci sostengono nel momento del bisogno; 

  • Walnut: per vivere nella maniera più serena possibile il cambiamento fisico e soprattutto di vita
  • Elm: per non sentirsi sopraffatti dagli impegni e dal senso di responsabilità di avere una nuova vita di cui occuparsi
  • Chicory: per rafforzare il rapporto madre-figlio
  • Larch: per aumentare la propria autostima e lasciar andare il senso di inadeguatezza e incapacità ad essere madre

Questi fiori si possono prendere separatamente oppure creando una miscela; la posologia è in genere di 4 gocce 4 volte al giorno, sotto la lingua.[/vc_message]