10 – L’inevitabile gelosia fraterna

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Spesso è sulla base della propria esperienza personale che vengono fatte le scelte, anche quella di quando avere un secondo figlio. Come racconta Rossella, lei ha preferito aspettare che la sua bambina avesse 4 anni prima di iniziare una seconda gravidanza, per non farle vivere le stesse sensazioni angosciose che ha provato lei quando è nata sua sorella. Ed ha avuto la fortuna di riuscire a restare di nuovo incinta al momento desiderato, cosa che a molte non capita! (cfr: E’ possibile programmare la gravidanza?)

Mia sorella è nata che io avevo poco più di due anni. Ero troppo piccola per avere un ricordo preciso delle impressioni di allora, ma un’immagine  mi è rimasta fissata nella mente, chiara e precisa come se la vedessi proiettata su uno schermo cinematografico: quella di mia madre distesa su un letto altissimo che probabilmente mi sarà parso irraggiungibile, visto che ero così piccola e incapace di arrampicarmi fin lassù. La nonna mi raccontava che sono andata insieme a lei a vedere la sorellina, ma sono scappata nel corridoio piangendo, dicendo che la sorellina era brutta, cattiva, non la volevo, non doveva venire a casa mia… avrei voluto buttarla via, venderla, gettarla nella pattumiera in modo da eliminarla per sempre! Quante volte durante il mio lavoro psicoterapeutico ho ripercorso questa scena che mi faceva riprovare tutta la gelosia per quella intrusa che polarizzava gli sguardi e l’interesse di tutti, soprattutto della mia mamma che forse non si era neanche accorta di me.”

Anche se spesso ci si illude del contrario, la nascita di un secondo figlio è sempre causa di forte gelosia nel bambino più grande, che prova nei confronti dell’intruso un’aggressività più o meno intensa, dipendente da vari fattori: il modo in cui è  stato preparato all’evento, il suo carattere, la sua età, la situazione familiare.

A differenza di quello che si può credere, la gelosia è tanto maggiore quanto inferiore è la differenza di età tra i due, soprattutto se la donna resta incinta quando il primo figlio ha pochi mesi, ovvero quando è ancora in quella fase “fusionale” che caratterizza il primo periodo di vita. Siccome iniziare una gravidanza significa investire sul nuovo figlio parte dei desideri che erano rivolti prima solo sul bimbo già nato, gli toglie, senza rendersene conto e inevitabilmente, un supporto di cui ha ancora molto bisogno per costruire la sua identità. Pur senza venir meno ai suoi compiti perché è incinta  deve inevitabilmente suddividere le sue energie tra il nascituro e il figlio esistente, che si trova a condividere la mamma con un altro in un periodo della vita in cui avrebbe ancora bisogno di averla in modo esclusivo. Se il distacco tra i due fratelli è maggiore la situazione cambia. Anche se la possessività infantile è sfrenata a tutte le età, essere un po’ più grande aiuta il primogenito a trovare nella realtà che lo circonda possibilità di investimento affettivo su altri personaggi e su altre situazioni (l’asilo, gli amici, le maestre, le attività del tempo libero)

Dunque minore è il distacco di età tra i fratelli, maggiore può essere il disagio per il primogenito. Anche se è più facile condividere molte situazioni con un fratello vicino di età, inevitabilmente il rapporto è caratterizzato da una forte ambivalenza: da un lato aggressività verso chi gli ha usurpato il ruolo privilegiato che aveva in famiglia, dall’altra affetto e protezione per il più piccolo.

Troppa vicinanza di età spesso rende le cose più difficili anche al secondogenito. Infatti più che a vedere in lui un modello da imitare, un ideale a cui aspirare, tenderà a vivere con rivalità il rapporto, cercando di fare meglio per ottenere un elogio, un bacio, un sorriso, prova tangibile per sentirsi più amato dai genitori.

Dott. M. Marcone   www.marcellamarcone.it