Problemi dell’allattamento al seno (parte seconda)

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cfr. Problemi dell’allattamento al seno  (parte prima)

  • RAGADI

Le ragadi sono delle ferite che compaiono sulla cute del capezzolo più frequentemente nel corso dei primi giorni e delle prime settimane di allattamento.

Avvertire dolore nel momento in cui si attacca il bambino al seno può essere normale all’inizio ma questa sensazione dovrebbe essere transitoria, non persistere per l’intera durata della poppata e dovrebbe ridursi col passare del tempo poiché mamma e bambino imparano a conoscersi e capirsi.

Le cause principali sono da ricondursi al mal posizionamento del piccolo e ad un attacco non adeguato al seno con conseguenti problemi di suzione: può accadere che il bambino non apra sufficientemente la bocca e il capezzolo venga succhiato superficialmente in punta o che  il labbro inferiore, che dovrebbe essere ben estroflesso, sia rivolto verso l’interno oppure che il bambino stringa il capezzolo tra le gengive; un’altra causa potrebbe essere l’utilizzo ausiliario di biberon e ciucci che per una differente modalità di attacco e suzione confondono il bambino che ripropone l’azione al seno materno.

Le ragadi si presentano come taglietti lineari che attraversano il capezzolo in orizzontale o verticale oppure come abrasioni circolari, possono sanguinare, causare dolore e rappresentare la porta d’ingresso per i germi.

Gestione e soluzioni

  • Correggere la posizione del bambino con il corpo aderente a quello materno e assicurarsi che il mento e il labbro inferiore tocchino per primi il seno, che la bocca sia ben spalancata e accolga non solo il capezzolo ma anche buona parte dell’areola, avvolta dalla lingua a mo’ di “cucchiaio”
  • Cambiare spesso le posizioni di allattamento e stare comode con le spalle rilassate e sostenute da una base d’appoggio
  • Utile la prevenzione nella cura del capezzolo per mantenerlo idratato ed elastico:
  • evitare di lavarlo spesso o dopo ogni poppata in quanto causa l’eliminazione dello strato lipidico protettivo
  • evitare l’uso di coppette assorbilatte che generano un ambiente caldo-umido, impedendo al seno di asciugarsi e stimolando la proliferazione batterica
  • evitare tessuti sintetici e prediligere cotone bianco
  • Se l’allattamento risulta doloroso interrompere la poppata staccando correttamente il bambino inserendo il dito mignolo nell’angolo della bocca con il polpastrello rivolto verso il palato e riattaccarlo
  • Per ridurre il dolore durante la poppata attaccare il bambino prima al seno meno dolente che sarà così sottoposto all’iniziale suzione più vigorosa dettata dalla fame mentre l’altro ne riceverà una più moderata in quanto il bambino è in parte sazio
  • E’ utile dopo ogni poppata, grazie alle proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti del latte, spremerne qualche goccia dal seno, massaggiarlo e tenerlo all’aria aperta
  • Per alleviare il dolore effettuare impacchi caldi
  • Nei casi estremi in cui questi accorgimenti non apportino miglioramenti della sintomatologia si può fare temporaneamente ricorso ai paracapezzoli in silicone finchè le ragadi non cicatrizzano; inoltre per aiutare il processo di riparazione delle ferite più profonde si può ricorrere a terapie farmacologiche locali o orali come ad esempio la “pomata di Newman” (è necessario consultare il medico e richiederne la preparazione al farmacista, da usare 2 volte al giorno per 1-2 settimane dopo la poppata senza bisogno di risciacquo).
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Il medicinale più importante per questa dolorosa patologia è NITRICUM ACIDUM. Si usa quando le ragadi presentano margini netti, a colpo d’unghia, possono avere la tendenza a sanguinare facilmente e creano dolori acuti come una puntura, una scheggia conficcata nella pelle. E’ anche molto utile nei casi di stanchezza fisica che può anche portare ad ansietà o intolleranza (anche collerica) della puerpera a qualsiasi situazione di difficoltà. In entrambi i casi ( ragadi o debolezza) va assunto in diluizione medio alta, 9-15 CH anche più volte al giorno, diradando le assunzioni in base al miglioramento.

Se le ragadi presentano invece una secrezione giallastra, densa, quasi simile al miele o si coprono di una crosta giallastra, è più utile assumere (o eventualmente associare) GRAPHITES con le medesime modalità.

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  • DOTTI OSTRUITI E MASTITE

I dotti galattofori sono dei piccoli canali escretori della ghiandola mammaria che sboccano all’apice del capezzolo e permettono il transito e la fuoriuscita del latte; se il latte ristagna, al loro interno si creano degli accumuli avvertibili al tatto come piccole masse dure simili a granelli che ostruiscono il dotto e causano sintomi quali gonfiore, rossore, calore e in alcuni casi dolore e febbre inferiore ai 38,5 °C.

Le cause sono principalmente riconducibili ad un drenaggio insufficiente del seno, a poppate brevi o troppo distanziate e a indumenti troppo stretti.

Se il dotto ostruito non viene correttamente e prontamente trattato può degenerare in mastite, un’infiammazione della ghiandola mammaria che può essere causata anche da un’infezione batterica generatasi ad esempio a seguito della presenza di ragadi.

Il quadro clinico è il medesimo dei dotti ostruiti ma più accentuato e accompagnato da sintomi simil influenzali della durata di 2-4 giorni quali febbre, spossatezza, mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito.

Gestione e soluzioni

La gestione di questi problemi rimanda a molti accorgimenti già visti per le precedenti problematiche:

  • Ricorrere ad impacchi caldo umidi e a massaggi circolari sulla massa
  • Continuare ad allattare, soprattutto dal seno colpito, per drenarlo e ridurre il ristagno variando le posizioni del bambino in modo da svuotarlo in ogni parte
  • Iniziare l’allattamento dal seno meno dolente
  • La cura della mastite può richiedere la necessità di un trattamento farmacologico a base di antibiotici che verrà impostato dal medico competente

Michela Forte, ostetrica  michela.forte@hotmail.it