L’importanza dell’attaccamento del bambino per il genitore

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Si chiama relazione di attaccamento il legame affettivo che si instaura tra il bambino e il genitore (o il caregiver)). A differenza di altre relazioni pur importanti, si basa sulla dipendenza fisica ed emotiva, sul bisogno di conforto, sulla vulnerabilità del bambino.

Lo psicoanalista J. Bowlby negli anni 50, ha messo in evidenza quanto sia fondamentale, per l’armonioso sviluppo del piccolo e per la qualità delle sue relazioni future, l’accudimento non solo fisico ma anche emotivo, la sicurezza che gli si infonde e che deriva da una relazione serena e stabile con chi si prende cura di lui.

È interessante sapere che le evidenze rilevate da Bowlby su bambini separati dalle famiglie concordano con i dati ottenuti da Harlow con crudeli esperimenti sulle scimmie Rhesus. Cuccioli di macaco sono stati separati precocemente dalla madre e posti in gabbie con due madri ‘surrogate’: una fatta di filo di ferro che poteva dare latte tramite un biberon e una di pelouche che non offriva cibo. I piccoli si stringevano alla madre ‘morbida’ per soddisfare il bisogno di calore e protezione che risultava essere più importante di quello del cibo. Queste stesse scimmie, diventate a loro volta madri (con fecondazione artificiale visto il totale disinteresse per i rapporti con altre scimmie) erano prive di attenzioni verso i cuccioli che abbandonavano: la mancanza di una gratificante relazione di attaccamento vissuta in tenera età le rendeva infatti incapaci di instaurarla con i loro piccoli.

Il modo in cui viene vissuta la relazione di attaccamento influisce  dunque, sia nei cuccioli animali che umani, sulla capacità, da adulti, di stringere rapporti e sulla loro qualità.

Vari sono i segni di attaccamento che il bambino evidenzia a partire dalla seconda metà del primo anno di vita. Si manifestano:

  • con atteggiamenti di turbamento se la madre si allontana;
  • con paura verso gli estranei, a dimostrazione che ormai il piccolo è capace di distinguere tra chi lo fa sentire protetto e chi non conosce;
  • con la ricerca di una particolare persona se deve essere consolato o se si trova in situazioni nuove che richiedono rassicurazione.

L’attenta osservazione dei bambini nella vita quotidiana e l’uso di una procedura standardizzata creata dalla Ainsworth (allieva di Bowlby) ha permesso di definire vari stili di attaccamento che, in base alle sue caratteristiche può essere definito

  • sicuro
  • insicuro
  • disorganizzato

Approfondiremo prossimamente cosa sia la Strange situation e in cosa consistano queste differenze.

cfr. J. Bolwby, Attaccamento e perdita, Bollati Boringhieri, 1999

Dott. M. Marcone  Milano

www.marcellamarcone.it

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