I sogni in gravidanza

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Spesso le donne incinte raccontano che con la gravidanza la loro vita onirica si è intensificata: hanno la sensazione di sognare di più e/o di ricordare meglio i sogni al risveglio, come se il loro stato le mettesse più in sintonia con quell’aspetto della mente a cui di solito viene rivolta scarsa attenzione.

Prima di parlare di sogni tipici fatti dalle gravide (a cui saranno dedicati i prossimi articoli) e per evitare di aspettarsi interpretazioni che non hanno nulla di scientifico, è necessario capire che il sogno è un argomento assai complesso, che ci parla attraverso un suo linguaggio particolare (basato su regole estranee alla nostra coscienza) della nostra vita infantile, dei nostri desideri più intimi, dei nostri affetti più profondi. Ci rivela cioè un mondo sommerso conservato nell’inconscio, che ci riguarda ma del quale non siamo (e non possiamo essere) consapevoli, caratterizzato dalla registrazione di ricordi troppo lontani nel tempo perché vi possiamo accedere e da aspetti di noi stessi tanto reali quanto difficili da accettare in base ai nostri canoni morali. (cfr. Il ruolo della psiche durante la gravidanza e il puerperio)

Il sogno perciò è una manifestazione dell’inconscio che per raggiungere la coscienza deve subire delle deformazioni, una sorta di traduzione che avviene seguendo regole complesse, dalla cui conoscenza non può prescindere l’interpretazione.

Qui ci limiteremo a dire che il sogno è costituito da due parti: le scene che si ricordano e che si possono raccontare al risveglio (che spesso ricalcano situazioni del quotidiano ma che possono anche essere assurde) costituiscono il contenuto manifesto. Per esempio, può capitare spesso di riconoscere in un personaggio del sogno più persone, o di sognare un luogo che ha le caratteristiche di vari posti conosciuti ecc. Il contenuto manifesta dunque rappresenta una sorta di involucro che racchiude l’insieme di tutti i pensieri che si connettono in qualche modo al sogno, in modo diretto o associativo, e che costituiscono il “contenuto latente”.  È  in esso che si cela il nucleo del sogno, ossia i desideri infantili di origine inconscia che lo hanno creato per trovare una via di scarica.

Cercare delle interpretazioni basate sul contenuto manifesto è inutile e fuorviante come cercare attraverso le caratteristiche di una maschera l’identità della persona che la indossa.  In esso infatti gli elementi del sogno appaiono camuffati e deformati, tanto da renderne  incomprensibile il significato. Dunque, pensare che fare certi sogni abbia un significato specifico, non ha alcun valore scientifico: riguarda il contenuto manifesto, non l’essenza del sogno che si desume solo attraverso l’approfondita analisi del contenuto latente, attraverso cui è possibile riconoscere i desideri inconsci che l’hanno creato.

Come dice Freud “una collezione di sogni senza associazioni né conoscenza del contesto in cui sono stati fatti non mi dice niente e immagino che per chiunque difficilmente possa significare qualcosa.”

Dott. M. Marcone.it   www.marcellamarcone.it