Frida Kalho, Io e la mia bambola

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Frida Kahlo Autoritratto seduta sul letto o Io e la mia bambola, 1937 Olio su lamina metallica, cm 40 × 31 The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, Cuernavaca © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014

Frida Kalho

Io e la mia bambola,1937, Olio su tela, 40×31 cm

Collezione Jacques e Natasha Gelman, Città del Messico

Frida Kahlo (1907-1954) è una pittrice messicana, moglie del famoso artista Diego Rivera. (v. biografia in “La mia balia e io“)

Frida sa di non poter avere figli. La sua vita è irrimediabilmente vuota e squallida com il letto su cui sta seduta. La bambola che le sta accanto è nuda come un bimbo appena nato e si potrebbe pensare che Frida la intenda come un surrogato del figlio negato. Ma è un sostituto di ben poca importanza tanto è vero che Frida ha in mano una sigaretta, cosa che una madre non farebbe quando è insieme al suo bambino. Ma sul viso di Frida non c’è un’espressione di infelicità o peggio ancora di disperazione, ma di sfida come se dicesse: il mondo che mi circonda è vuoto e squallido, mi viene negato un figlio, ma io non mi arrendo, sono una donna viva e bella e capace di essere madre di una creatura in carne d ossa e non di una bambola. non mi arrenderò e la speranza, anzi la certezza dà luce al mio sguardo ed armonia alla mia figura.
Mi sembra sia un segno di forza, speranza e anche un po’ della follia che caratterizza le madri.

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