Respira, porta cuore a cuore e torna a sentire
Una morbida carezza, il contatto pelle a pelle, il calore, i cuori che si uniscono .. di cosa sto parlando ? Dello Yoga in fascia naturalmente .
Cosa c’è di più bello dopo aver praticato yoga in gravidanza che poter proseguire lo yoga insieme al tuo bambino pelle a pelle ? Lo yoga in fascia infatti è nato per unire il momento della gravidanza con quello del post partum . Far conoscere a tutte le nuove mamme l’arte del portare per poter praticare insieme, cuore a cuore.
Intanto mi sembra doveroso presentarmi sono Martina Matarese vivo nella provincia di Pisa, insegno di Hatha Yoga e Yoga in gravidanza dal 2008 e sono entrata nel meraviglioso mondo dello Yoga in Fascia nel 2019.
L’ho scoperto per caso (anche se non credo molto al caso a dir la verità): stavo cercando qualche corso come approfondimento nel campo dello yoga in gravidanza o del post partum, e l’ho trovato, anzi finalmente ho trovato quell’anello che unisce questi due momenti indimenticabili, cosi ho conosciuto Micaela telefonicamente e in seguito Stefania, le mie maestre che insieme anche ad altri insegnanti mi hanno formato e letteralmente trasportata in questo mondo magico dello Yoga in Fascia .
La formazione per me è stata importantissima e mi ha aperto davvero gli occhi su tutte le potenzialità di questa pratica cosi necessaria e benefica.
Infatti, una volta che finalmente è nato un bambino/a ed è nata una mamma (con tutte le gioie ma anche le paure e le difficoltà che si possono incontrare in una gravidanza o durante il parto), perchè tra di essi avvenga un meraviglioso incontro che aiuti a ritrovare un momento di unione, serve una pratica che faciliti la comunicazione ‘verbale e no’ tra di loro.
Una mamma che non dovrebbe fare altro che avere le condizioni e gli strumenti giusti per ascoltare i propri bisogni e quelli del proprio bambino e lasciare andare.. riconoscersi in movimenti dolci di apertura di coccole ma anche di raccoglimento: sembra quasi una danza magica, unica nel suo genere così intima e naturale .
L’arte del portare la si impara dai tempi antichi ed è diffusa in tutto il mondo; risale a 50 anni fa la rivoluzione tecnologica, ovvero la nascita di supporti per poter trasportare i propri bambini.
L’invenzione di questi supporti avrebbe allungato la gestazione e quindi allungato e migliorato le possibilità dei cuccioli d’uomo di arrivare alla maturazione di cranio e organismo.
Con l’avvento di agricoltura e stanzialità, i modi di portare i bambini cambiano per aumentarne le possibilità di sopravvivenza. (cit. T.Taylor – Università di Bradford– La scimmia artificiale)
In ogni paese o area del mondo ha trovato maggior diffusione uno specifico supporto, in grado più di altri di soddisfare bisogni specifici, in base al clima caldo o freddo, ai tipi di attività svolte dalla madri, alle posizioni del portare culturali/tradizionali.
Il clima ha ovviamente avuto una forte influenza sui tipi di supporti utilizzati, sia per quanto riguarda i materiali (il tessuto, lo spessore), sia per la posizione del bambino, che infine per la propensione stessa al portare i bambini, con implicazioni che diremmo “socioculturali”.
Martina Matarese insegnante di yoga in fascia
http://www.babywearingitalia.it/
M. Placentino V. Contessi Yoga nel post parto yoga in fascia , Overture ed.