Nella saggezza popolare, in Europa come nel lontano oriente, l’ambra è stata sempre considerata un materiale prezioso. Non è un minerale né un cristallo ma è una resina fossile, prodotta dalle grandi foreste fossilizzate e le prime datazioni della sua formazione risalgono a oltre 300 milioni di anni fa… Usata da sempre per la sua bellezza, con cui greci ed egizi producevano gioielli e statue votive, viene ancora oggi considerata (a ragione!) di grande pregio, non solo per la ragguardevole età che ogni pezzetto di ambra testimonia ma per le sue proprietà.
Anche nel nostro moderno mondo digitale, è piuttosto comune incrociare neonati o bambini in età da passeggino con collanine di ambra, fatte da perline color miele dalle forme irregolari.
Vanità? Superstizione? Moda?
Spieghiamo subito che l’ambra, a contatto con la pelle, sprigiona l’acido succinico di cui è in parte composta e che viene rilasciato e assorbito tramite l’epidermide. L’acido succinico ha proprietà lenitive, antidolorifiche, antiossidanti, stimolanti per il sistema immunitario e viene estratto dall’ambra per scopi medici (come la produzione di antibiotici ed altri medicinali) ma il suo contatto prolungato con la pelle, come avviene ad esempio se si indossa a lungo una collana di ambra, ne rilascia una buona quantità a beneficio del portatore.
Capiamo dunque perché in moltissime culture, dal mar Baldico dove l’ambra è una risorsa di gran pregio sia per la purezza dei suoi giacimenti sia per la grande quantità di materia prima a disposizione, sino alla vecchia Europa, si sia fatto ricorso all’ambra per lenire diversi disturbi. Tra tutti, la dentizione dei bambini che spesso è dolorosa e fastidiosa, e che li rende irritabili, inappetenti e talvolta febbricitanti. Per lo stesso motivo, è ottima per calmare il dolore di otiti, irritazioni della pelle, disturbi digestivi e, in generale, viene apprezzata per i suoi effetti analgesici.
A poco importa se l’ambra è di color miele chiaro o è scura, densa o quasi trasparente, lucida oppure opaca, marrone-bruno o tendente al giallo. Tutta l’ambra naturale in commercio rilascia acido succinico e può essere usata per questi scopi (purché sia ambra vera e non prodotta chimicamente, non sia ambra fusa e poi riassemblata artificialmente o peggio ancora, non sia plastica!).
Le future neo mamme possono procurarsi semplici collane di ambra (per i pargoli) o bracciali (per sé) nelle erboristerie e nelle farmacie, piuttosto che sui siti specializzati che trattano cristalli e minerali. Non vi è quindi nulla di strano o naif nello sfruttare questi vecchi, buoni rimedi “della nonna” a basso costo… come ad esempio, qualche goccia di olio di lavanda nell’acqua del bagnetto distensivo del piccolo, una manciata di amido di riso per lavare il culetto arrossato del neonato o rinforzare la sua pelle, massaggiare le piante dei piedini con una crema al timo quando è raffreddato… Come spesso accade, la saggezza degli uomini antichi attingeva a fonti di conoscenza a noi ignote e inspiegabili. A noi, genitori moderni, non resta che spiegare con mezzi scientifici il perché di conoscenze perse nella notte dei tempi ma che possiamo, con pazienza e umiltà, recuperare e usare per il nostro benessere.
Dott.ssa Alba D’Agostino – www.nonsoloreiki.it