Il sadismo verso la donna incinta

0
805

Le donne in genere amano parlare della loro gravidanza (in corso o vissuta precedentemente) e del parto, si confrontano, si danno consigli, con le migliori intenzioni cercano di mettere in guardia le altre dalle difficoltà che hanno vissuto. A volte hanno bisogno di descrivere dettagliatamente le situazioni che hanno affrontato, soprattutto quando sono state difficili per non dire tragiche. E spesso non si rendono conto che le gravide preferirebbero non essere documentate su tutto ciò che non fa altro che stimolare (o incrementare) certe paure, più o meno latenti.

Si può dire che durante la gravidanza, la maggior parte delle donne è vittima di questa esperienza, che può essere definita “sadismo verso la donna incinta”.

Questo tipo di sadismo può essere considerato un vero e proprio “sintomo” che non riguarda ovviamente la gravida ma la sua interlocutrice, in quanto funge da spia di una serie di conflitti rimossi che riemergono di fronte alla gestante che, in quanto tale, ha la capacità di far riaffiorare affetti e immagini lontane e conflittuali.

Durante l’infanzia infatti capita di confrontarsi con la gravidanza di una persona affettivamente più o meno importante: è una situazione che pone di fronte all’eventualità di venir messi in disparte e di perdere l’amore di chi si ama. Questa esperienza è fonte di sentimenti ambivalenti di diversa intensità, che variano da una persona all’altra in base all’età in cui si è verificata, alla qualità del legame con la donna incinta, al modo in cui è avvenuto il coinvolgimento nella sua gravidanza.

L’intensità della gelosia provata causa e alimenta i desideri aggressivi  inconsci sia verso la persona amata che verso il nascituro.

Tali desideri, che possono sembrare inaccettabili, celano tuttavia uno smisurato amore per l’oggetto a cui sono rivolti, in quanto esprimono l’utopia di possederlo in modo totale e incondizionato.

L’ ”attacco sadico”, rivolto a una donna incinta costituisce dunque lo scoppio di questo conflitto inconscio rimosso, che ha come bersaglio un personaggio che appartiene alla propria infanzia. La gravida dunque funge solo da sostituto di qualcun altro, a cui vengono rivolti certi desideri presenti nell’inconscio altrui.

Questa analisi tuttavia non permette ancora di comprendere perchè la donna incinta possa restare particolarmente colpita da questi attacchi sadici. Va detto infatti che questo capita se riportano a galla in lei gli stessi desideri infantili inconsci menzionati  che, a causa dei sensi di colpa, durante la gravidanza le si ritorcono contro.

Molte ansie della gravida derivano dunque dalla paura della “legge del taglione”; tanto più da bambina ha provato desideri aggressivi verso la madre incinta (o un suo sostituto), tanto più durante la gravidanza, temendo la loro possibile realizzazione, tenderà a identificarsi nelle situazioni angosciose che le verranno raccontate.

 

Dott. M. Marcone  Milano

www.marcellamarcone.it