L’arrivo di un bambino significa per una mamma, soprattutto durante i primi mesi di vita, imparare ad approcciarsi ad universo nuovo, sconosciuto, in cui spesso falsi miti e false credenze, tramandateci da madri e nonne, influenzano il modo in cui osserviamo e ci relazioniamo con il nostro piccolo. Quante volte vi sarà capitato o vi capiterà di sentire frasi del tipo: “Così piccolo e già muove i primi passi!” oppure “Guarda come mi stringe il dito, non vuole che mi allontani!”. Ecco, si tratta di espressioni tipiche, comuni, ma non in grado di spiegare realmente cosa c’è ‘dietro’ ai caratteristici movimenti del neonato, come la “famosa camminata” che fa gioire la nonna o la “tenera stretta del dito” ad un parente.
Se siete curiose, care mamme, scopriamolo insieme…
- I RIFLESSI: COSA SONO?
I riflessi sono la prima esperienza motoria del bambino.
Si tratta di vere e proprie risposte motorie automatiche che si manifestano in risposta ad uno o più stimoli sensoriali o motori. I riflessi governano le abilità motorie e tutte quelle funzioni che regolano il corpo del bambino, comprese quelle automatiche e fisiologiche (es. respirazione, la pressione sanguigna…). Alcuni riflessi, primitivi, sono presenti già in epoca fetale, mentre altri compaiono al momento della nascita o nel periodo immediatamente successivo.
- QUALI SONO I PINCIPALI RIFLESSI NEONATALI?
Riflesso della marcia automatica. Si presenta dalla nascita e scompare al 2°-3° mese
Si manifesta sostenendo il bambino per il tronco, in posizione verticale, in modo che la pianta del piede assuma un buon contatto con il piano d’appoggio(es. tavolo, letto..). Tale postura, oltre a provocare una leggera inclinazione in avanti del tronco, genera un raddrizzamento degli arti inferiori seguito dalla loro flesso-estensione, realizzando così la “camminata”: la marcia automatica.
Riflesso di prensione della mano o riflesso di grasping. Dalla nascita fino al 10° mese.
Appoggiando il nostro dito sul palmo della mano del neonato, quest ultimo lo afferra immediatamente, senza riuscire a rilasciarlo. Questo movimento riflesso, sarà successivamente integrato ed utilizzato nella costruzione dello schema motorio mano-bocca, più finalizzato ed intenzionale. Sarà così che il bambino non stringerà più la nostra mano in maniera istintiva, ma con lo scopo di condurre qualcosa alla bocca con la mano.
Riflesso di Moro: Dalla 28° settimana di gravidanza al 6°/12° mese d’età.
Noto come ‘riflesso dell’abbraccio’: il bambino apre le braccia e allunga le gambe come se volesse aggrapparsi all’adulto. Si manifesta come una reazione improvvisa e di soprassalto, generata da suoni o rumori particolarmente forti e inaspettati oppure da un movimento brusco ed improvviso. Spesso è seguita da un pianto. Si ritiene che il riflesso di Moro abbia lo scopo primario di reagire alla percezione di un pericolo o di un distacco improvviso dalla madre nel tentativo di mantenere quest’ultima vicina.
Riflesso di cercamento o rooting reflex e riflesso di suzione. Il primo scompare intorno al 3°mese mentre il secondo tende a svanire verso l’8°/9° mese e fino al 24° può ancora essere evocato nel sonno. Sfiorando un angolo della bocca del neonato, si ottiene da quest’ultimo una rotazione del capo in direzione dello stimolo (riflesso di cercamento o rooting reflex) In seguito, con la lingua ritirata verso l’interno, le labbra si richiudono attorno al “focus d’interesse”(es. il capezzolo della mamma, la tettarella, il ciuccio..). Nel momento in cui il “focus” viene a contatto con il palato, si innesca la suzione. È il concatenarsi di questi riflessi, assieme al riflesso di deglutizione, che consente al neonato di alimentarsi durante i primi mesi di vita.
- PERCHE’ I RIFLESSI SONO IMPORTANTI?
Perché rappresentano l’inizio di un naturale ed al tempo stesso complesso ed articolato processo di sviluppo.
Infatti nel corso dei mesi, la crescita del bambino porta con sé numerosi cambiamenti che coinvolgono anche la progressiva maturazione ed integrazione dei riflessi neonatali con le nuove competenze ed esperienze. Questo favorisce l’emergere di comportamenti motori sempre più complessi, articolati e finalizzati a vere e proprie azioni, come afferrare un sonaglio o gattonare per raggiungere la mamma…In questo senso i riflessi si configurano come possibili segnali di uno sviluppo sano o anomalo, e la loro osservazione e riconoscimento può facilitare la prevenzione di eventuali fatiche in età successiva.
Dott.ssa Sonia Pallocca Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
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