Il perineo nella preparazione al parto (parte seconda)

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(cfr. Il perineo nella preparazione al parto – parte prima)

Il programma di preparazione del perineo alla nascita prevede:

  • Il lavoro muscolare dolce
  • Il rilassamento profondo
  • Il contenimento del livello di stress

La preparazione crea diversi vantaggi:

– evita il sovraccarico sulle strutture pelviche rese morbide e cedevoli dalla gravidanza

– mantiene elasticità, tono e trofismo della muscolatura pelvica, addominale e lombare

– prepara il perineo ad adattarsi alle modificazioni indotte dal parto (riduzione delle episiotomie, prevenzione delle lacerazioni)

– consente di riconoscere gli stati di rilassamento e quelli di eccessiva tensione muscolare (far seguire sempre alla contrazione il rilassamento)

– rende la donna più attiva e protagonista del proprio parto

A completamento del lavoro si possono sperimentare:

  • Le posture che mirano ad aumentare l’ampiezza articolare dell’adduzione dell’anca e a distendere i muscoli adduttori delle cosce. É indispensabile nell’attività non avere fretta, fare piccole pause tra gli esercizi per sciogliere eventuali tensioni accogliendo ogni sensazione di cambiamento (per es. una respirazione più lunga, un miglior allungamento, la sensazione di calore nel bacino, la stanchezza, la difficoltà …)
  • Le funzioni corporali del perineo per migliorarne la percezione e la presa di coscienza degli stati di tensione e di rilassamento della muscolatura perineale
  • La difficoltà alla percezione del perineo, a tal fine la donna va incoraggiata e sostenute le motivazioni, gratificando ogni piccolo successo. Può essere di aiuto il massaggio perineale come pratica abituale durante gli ultimi mesi di gravidanza eseguito dalla donna stessa o dal suo partner allo scopo di preparare le strutture vulvare e perineali alla distinzione determinata dal parto
  • La capacità del respiro di sviluppare la consapevolezza del proprio corpo. Anziché contare sulla forza di volontà per il mantenimento del controllo del proprio corpo, vale la pena imparare l’ascolto del respiro per migliorare la concentrazione interiore. L’utilizzo del “sospiro” sarà prioritario rispetto tutte le altre tecniche respiratorie, sia per il periodo dilatante che per il periodo espulsivo (utilizzo della voce, del canto carnatico..)