Alimentazione nei primi 1000 giorni

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“ Siamo ciò che mangiamo” (Ludwing Feuerbach) 

Un’adeguata alimentazione nei primi 1000 giorni dal concepimento influisce sullo sviluppo dei bambini, sullo stato di salute e sulle fasi successive della vita. Già in utero, l’esposizione del feto, all’azione di una nutrizione equilibrata proietta in un futuro di salute e fonda delle basi “solide” di crescita e sviluppo: un diritto sancito anche dalla Convenzione ONU per i diritti dell’Infanzia.

Per crescere sano un neonato ha bisogno di buoni nutrienti e di poter instaurare un legame di attaccamento e di amore con i genitori.

L’intera esperienza dell’alimentazione non è un evento piatto o monotono: al contrario deve potersi caratterizzare con dinamicità, come una ricerca e adattamento con repentini cambiamenti, conquiste che nei primi 1000 giorni proiettano nell’arco di una vita.

Per i primi 6 mesi di vita è fortemente raccomandato l’allattamento esclusivo al seno. Progressivamente il latte materno diventa insufficiente a soddisfare le richieste fisiologiche in termini di macro e micronutrienti del bambino in crescita, soprattutto per quanto riguarda l’apporto di energia, proteine, ferro e di alcune vitamine liposolubili come la vitamina A.

Si rende quindi necessario transire da una alimentazione esclusivamente lattea ad una dieta contenente altri alimenti, diversi dal latte. Questo momento cruciale dello sviluppo viene definito con il termine di alimentazione complementare o svezzamento e comprende tutti gli alimenti liquidi, semisolidi e solidi diversi dal latte materno e dai suoi sostituti che hanno il compito di integrare l’alimentazione lattea del bambino.

Il momento di inizio del divezzamento non è uguale per tutti i lattanti, il timing dipende infatti da numerose variabili individuali, tra cui, soprattutto, le esigenze nutrizionali, lo sviluppo neurofisiologico, anatomo- funzionale e il contesto socioculturale. La scelta, quindi, del momento in cui iniziare il divezzamento dipende non solo dalle diverse esigenze nutrizionali del lattante ma anche dalla “maturità neurologica” del lattante stesso e anche del suo interesse verso alimenti diversi dal latte. Tuttavia si è cercato di identificare delle tempistiche condivisibili a livello di popolazione: Le maggiori Società Scientifiche sono concordi nel raccomandare l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita e di introdurre alimenti diversi dal latte a partire dai 4-6 mesi.

Viene consigliato inoltre di iniziare a divezzare mentre si sta ancora allattando. L’allattamento al seno può proseguire fino a 2 anni di vita o anche oltre se la mamma e il bambino lo desiderano (WHO, ESPGHAN, EFSA, American Academy of Pediatrics). È  importante che durante questa fase di transizione tutti i nutrienti vengano forniti nelle giuste quantità per soddisfare i fabbisogni nutrizionali.

In questo modo l’alimentazione risulta bilanciata nell’apporto dei macronutrienti evitando un eccesso proteico. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato un’associazione tra lo squilibrio dei nutrienti della dieta e aumento dello sviluppo di obesità nelle epoche successive della vita.

Ecco quindi qualche consiglio pratico per realizzare un’alimentazione bilanciata:

  • Predisporre dei pasti completi così composti: una porzione di carboidrati + una porzione di proteine + una porzione verdura + frutta
  • La porzione di carboidrati, che varia in base all’età, (tabella 1) può essere costituita da farine di riso, mais e tapioca, multicereale per poi passare gradualmente con l’evolversi delle competenze orali a cereali in chicco come riso, orzo, avena, farro e successivamente alle paste di piccolo formato per abituare i bambini ai diversi sapori
  • Variare il più possibile le scelte proteiche rispettando le porzioni adeguate per età e le frequenze di consumo settimanale (tabelle 2,3,4).
  • Portare in tavola diversi tipi di frutta e verdura secondo la stagionalità.
  • Utilizzare olio extravergine di oliva preferibilmente a crudo per condire le preparazioni
  • Evitare di proporre bevande diverse dall’acqua o dal latte quali thè, tisane, succhi di frutta, acque zuccherate, dal momento che non apportano nessun beneficio nutrizionale ed espongono i bambini ad un maggiore rischio di obesità. L’acqua è l’unica fonte di liquidi raccomandata oltre al latte (ESPGHAN).
  • Non aggiungere sale e/o dado, così da far apprezzare i gusti naturali degli alimenti
  • Abituare in maniera graduale, a consumare alimenti dalle caratteristiche gustative molto diverse tra di loro: in questo modo si potrà godere di un’alimentazione varia e sana.

Seguendo queste indicazioni verranno effettuate delle scelte alimentari equilibrate che verranno poi mantenute negli anni successivi e fino alla vita adulta.

Tabella 1

Età Creme di cereali, pastina, semolino, riso Pane Patate
6 mesi 20 g / 60 g
12 mesi 25 g 30 g 80 g
24 mesi 40 g 50 g 120 g

Tabella 2

6 mesi
Alimento Porzione
Omogeneizzato di carne 40 g (½ vasetto)
Carne Fresca 15 g
Omogeneizzato di pesce 40 g (½ vasetto)
Pesce fresco 15 g
Legumi secchi 10 g
Legumi freschi 30 g
Formaggio fresco 15 g
Uovo 30 g (½ uovo)

Tabella 3

12 mesi – 24 mesi
Alimento Porzione
Carne Fresca 30 g
Pesce fresco 30 g
Legumi secchi 15 g
Legumi freschi 40 g
Formaggi stagionati 10 g
Formaggio fresco 30 g
Uovo 30 g (½ uovo)

Tabella 4

Alimento Frequenza settimanale di consumo
Carne 3-4 volte

 

Pesce 2-3 volte
Uova 1-2 volte
Formaggio 1-2 volte
Legumi 3 volte
Affettati 1 volta

Bibliografia essenziale:

  • Consensus primi 1000 giorni alimentazione complementare dai 6 ai 24 Armanda Fassinetti, Maria Teresa Gussoni. ATS Città metropolitana di Milano.
  • Società Italiana di Nutrizione Umana – SINU LARN – Livelli di riferimento di Energia e Nutrienti per la popolazione italiana – IV Revisione 2014.
  • Manuale di Nutrizione in età evolutiva, Cuzzolin

Dott. A. Bosetti Dietista Clinico – Centro di nutrizione e Diabetologia Pediatrica

Clinica Pediatrica – AO  Buzzi – ASST – FBF – Sacco, Milano