Alimentazione complementare nei primi anni di vita

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Il “divezzamento” o “alimentazione complementare” è il periodo in cui vengono gradualmente introdotti nell’alimentazione del bambino i cibi solidi e liquidi diversi dal latte materno o dal latte formulato. L’integrazione degli alimenti complementari al latte è necessaria per assicurare un apporto ottimale di energia e nutrienti poiché non è più sufficiente da solo a soddisfare i fabbisogni nutrizionali del lattante.

L’importanza di un corretto svezzamento

Durante i primi mille giorni di vita la nutrizione, lo stile di vita e altri fattori ambientali hanno un importante effetto modulante sulla crescita e sulla salute a lungo termine del bambino. Pertanto, è fondamentale che a partire dallo svezzamento l’alimentazione giornaliera sia bilanciata, garantendo un corretto apporto energetico e una corretta distribuzione tra macronutrienti (lipidi, carboidrati, proteine) e micronutrienti, rispettando i fabbisogni nutrizionali. Per quanto riguarda i micronutrienti, bisogna porre particolare attenzione ai livelli di ferro, zinco, calcio, vitamina D, vitamina A e sodio perchè una scorretta assunzione incide negativamente sulla crescita. Oltre ad avere un ruolo chiave sulla salute del bambino, la dieta nei primi 1000 giorni dal concepimento influenza anche le preferenze gustative e i comportamenti alimentari del bambino. Altrettanto rilevante è iniziare lo svezzamento nel giusto periodo: le Linee Guida raccomandano che gli alimenti complementari non siano introdotti prima del quarto mese di vita e che la loro introduzione non sia ritardata dopo il sesto mese.

A cosa prestare attenzione: il ruolo dei genitori

Un modello di crescita sano può essere promosso da un approccio genitoriale “responsive feeding”, nel quale i genitori devono essere in grado di cogliere i segnali di fame o sazietà del bambino e non ignorarli, poiché non comprenderli potrebbe portare ad un’alimentazione eccessiva e contribuire all’aumento di peso. Un esempio di “responsive feeding” è permettere al bambino di determinare la durata, la quantità (rispettando le porzioni per età) e il ritmo del pasto così da aiutarlo a sviluppare una maggiore autoregolazione.Fisiologicamente i neonati tendono ad apprezzare di più i cibi dal sapore dolce, salato ed umami e a rifiutare i cibi amari o acidi. Per fare in modo che avvenga l’accettazione dei nuovi alimenti, è consigliabile utilizzare la strategia dell’esposizione ripetuta, che consiste nell’offrire lo stesso sapore o alimento per almeno 8-10 volte.Questo meccanismo aiuta ad introdurre e far apprezzare una buona varietà di frutta e verdura ma, allo stesso tempo, potrebbe rafforzare le preferenze innate e non salutari del lattante se i genitori offrono frequentemente cibi molto dolci e molto salati.

Composizione di una dieta bilanciata

Con l’inizio dello svezzamento è importante che i pasti siano ben equilibrati in nutrienti, ogni pappa dovrebbe essere composta da una porzione di carboidrati, di proteine, di verdura e frutta. I cereali, come frumento, riso, farro, orzo, grano saraceno rappresentano la principale fonte di carboidrati. Per quanto riguarda le fonti proteiche ne esistono di differenti tipologie ed è importante alternarle nei pasti rispettando le giuste frequenze (vedi tabella); tra queste abbiamo: carne, pesce, legumi, formaggi freschi, stagionati e uova. Infine è importante prestare attenzione al fabbisogno idrico, la quantità necessaria viene fornita oltre che da acqua e da latte materno (o in formula), anche da un consumo regolare di frutta, verdura e brodi. Evitare bevande zuccherate, preferendo acqua e frutta fresca. Si raccomanda infine di variare il più possibile gli alimenti in gusto e consistenza, in modo tale da fornire tutti i nutrienti necessari alla crescita, promuovere l’accettazione di una vasta gamma di alimenti e ridurre il rischio di sviluppare allergie alimentari.

Come introdurre gli alimenti

A partire dal 4° mese compiuto fino al 6° mese bisogna introdurre la PRIMA PAPPA (pasto di mezzogiorno) composta da:

  • 180-200 ml di brodo vegetale*
  • 2 cucchiai (20 g) di crema di cereali (riso o mais o tapioca o semolino o multicereali)
  • 2 cucchiai (20 g) di verdure passate
  • 1 cucchiaino (5 g) di olio extra vergine d’oliva
  • ½ vasetto (40 gr) di omogeneizzato di carne (iniziare con quello di agnello, coniglio o cavallo)

*Il brodo si ottiene facendo bollire per circa un’ora in 1 litro d’acqua una patata, una carota e una zucchina di medie dimensioni. Dopo riduzione dell’acqua di bollitura a circa metà del volume, filtrare il brodo e passare le verdure con il passaverdure (si consiglia di non utilizzare il frullatore ad immersione per evitare che venga inglobata aria). In seguito, ogni 3 giorni dall’inizio della prima pappa, introdurre progressivamente un tipo diverso di proteine alternandole per frequenza e scegliendole tra:

Per quanto riguarda la frutta introdurre ½ vasetto di omogeneizzato di frutta o 40-50 g di frutta fresca grattugiata, sbucciata e privata di semi. Non aggiungere zucchero o miele. Dall’inizio dello svezzamento continuare con il latte materno, se il bambino è allattato al seno, oppure con 200-250 ml di latte adattato utilizzando una formula di proseguimento, se il bambino è allattato artificialmente. NON introdurre il latte vaccino prima del compimento del primo anno di vita.Dopo 20 giorni dall’assunzione della prima pappa introdurre la SECONDA PAPPA (pasto serale) uguale a quella di mezzogiorno, alternando sempre le fonti proteiche. Inoltre, introdurre progressivamente nuove verdure nel brodo come lattuga, finocchio, zucca e spinaci.

Porzioni e frequenze di consumo di riferimento per il divezzamento

Bibliografia essenziale:

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