La scoperta della gravidanza (3)

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“Quando mi sono accorta di essere incinta quasi non ci credevo: da tanto desideravo un bambino che continuava a non arrivare benchè da mesi avessi smesso di prendere la pillola. Una volta ho avuto un ritardo mestruale piuttosto lungo e mi sono proprio illusa, anche perché il test di gravidanza era risultato positivo. Che delusione ho provato il giorno seguente constatando che mi erano venute le mestruazioni! Per un certo periodo ho vissuto con ansia e tensione l’avvicinarsi del ciclo che, quando compariva, mi causava un profondo senso di sconforto. Temevo di non essere in grado di avere un bambino, di essere diversa dalle altre donne: sterile, malata. Ho anche chiesto al mio ginecologo di effettuare degli esami, ma saggiamente lui mi ha consigliato di aspettare ancora qualche tempo. Secondo il suo parere ero solo molto tesa e vivevo in modo così esasperato il desiderio di un figlio che qualcosa dentro di me si bloccava e mi impediva di realizzarlo. Sono rimasta incinta quando ho smesso di ossessionarmi. Mi sono distratta, la mia mente era impegnata in diversi altri pensieri: una nuova attività interessante a cui avevo cominciato a dedicarmi con grande passione e un entusiasmante viaggio in India, paese che desideravo visitare da molto tempo. Ero così lontana dall’immaginare che fosse finalmente accaduto l’evento tanto desiderato che, quando ho cominciato ad avere la nausea, non ho neppure preso in considerazione l’eventualità di aspettare un bambino. Ho pensato di essermi intossicata durante il viaggio, tanto che ho consultato il medico. Inutile dire la felicità che ho provato quando, ascoltata la descrizione dettagliata dei miei sintomi, mi ha consigliato di fare un test di gravidanza e di prenotare una visita dal ginecologo perché, a suo avviso, i miei malesseri erano quelli di una donna incinta.”
La realizzazione del desiderio di restare incinta richiede un tempo molto diverso da una donna all’altra (e anche per la stessa donna da una gravidanza all’altra): tempo che viene definito lunghissimo, anche se solo raramente lo è.
In questo periodo di “attesa dell’attesa” possono insorgere fantasmi di sterilità più o meno intensi, che fanno temere alla donna di non essere in grado di concepire e la spingono a passare da un ginecologo all’altro, da un accertamento all’altro, nella speranza di trovare qualche terapia che le permetta di raggiungere il più velocemente possibile il suo obiettivo.
La sterilità temporanea tuttavia, più che a fattori organici spesso è dovuta a conflitti psichici di cui non si ha coscienza, perché risalgono a un’epoca infantile dimenticata. In particolare possono essere legati all’aggressività vissuta nei confronti della madre e di conseguenza alla paura della sua vendetta (come se la madre aggredita impedisse alla figlia di diventare madre a sua volta) o ai sensi di colpa per le pratiche onanistiche vissute nell’infanzia, come se queste avessero in qualche modo rovinato gli organi genitali.
Come spesso accade, anche per Lara l’inizio della gravidanza avviene quando l’attesa del
bambino si fa meno spasmodica,
Quasi per preservarsi da un’altra delusione, Lara è colta di sorpresa da ciò che avviene nel suo corpo, non riconosce neppure la sintomatologia, finché non sarà il medico a svelarle il segreto che in fondo conosce bene. Questa situazione si verifica in molti casi di gravidanza in quanto molte donne spesso hanno bisogno che qualcuno attraverso il riconoscimento, autorizzi e renda reale il loro stato. Questo aiuta a capire l’enorme importanza che per tutta la gravidanza riveste la figura del ginecologo: constatandone lo stato lo rende reale, oggetto di sentimenti spesso contraddittori, tra cui prevalgono la gioia, la speranza, la paura, l’ansia, la rabbia o la non accettazione. Su questa figura, che può dimostrare alla futura mamma un atteggiamento fiducioso e incoraggiante, o al contrario autoritario e ricattatorio, vengono proiettati i sentimenti, le attese, le paure che la gestante/bambina ha vissuto nei confronti dei genitori. Il rapporto medico-paziente che si viene a creare riattiva cioè le esperienze di soddisfacimento e/o di frustrazione proprie dell’infanzia ed è quindi particolarmente carico di investimento affettivo.

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Test di gravidanza

Alcune donne, nonostante la buona informazione, per essere sicure di essere si rivolgono al medico, convinte che il ginecologo sia la prima persona a poter dare una risposta certa. In realtà i test di gravidanza, basati sulla ricerca dell’ormone placentare betaHCG nelle urine, sono molto attendibili e più precoci nel determinare lo stato di gravidanza della ecografia. Infatti Il sacco gestazionale in utero (che documenta una gravidanza in sede) è visibile con l’ecografia transvaginale solo quando il livello di questo ormone raggiunge le 1000 IU (in genere dopo circa una settimana di ritardo). E’ necessario aspettare ancora qualche giorno prima di poter visualizzare l’embrione con il battito cardiaco ed il sacco vitellino (che ha l’aspetto di un piccolo anello perché contiene del fluido con funzioni nutritive nel primo periodo di sviluppo embrionale).[/vc_message]