Ogni essere umano ha delle peculiarità che lo rendono unico, sia dal punto di vista somatico che psichico. Queste caratteristiche sono determinate da tre fattori:
- l’ereditarietà, ossia la trasmissione alla prole di caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psichiche presenti nel patrimonio genetico degli ascendenti,
- l’ontogenesi, ossia l’insieme dei processi di sviluppo che avvengono a partire dalla fecondazione fino alla nascita
- le circostanze del concepimento
Secondo lo psichiatra perinatale francese B. Bayle l’embrione non è solo un corpo biologico ma è il portatore di una storia che riguarda le circostanze in cui è stato concepito da genitori con specifiche caratteristiche psicosocioculturali, in quel preciso istante della loro vita e del loro rapporto.
Queste caratteristiche ne determinano l’identità concezionale, che l’embrione possiede senza averne coscienza, ma che influisce sull’elaborazione delle rappresentazioni materne. La madre, infatti, durante la gravidanza proietta sull’essere concepito desideri e paure che provengono non solo dalle sue esperienze del passato ma che sono influenzate anche dalle circostanze e dalle modalità del concepimento.
La rappresentazione del bambino, lo spazio mentale che la madre gli costruisce durante la gravidanza, l’investimento affettivo verso il nascituro variano molto in base alle circostanze del concepimento. Per esempio basta pensare alla differenza di sensazioni che una donna può provare verso un figlio concepito in una situazione di amore e di tenerezza con il partner o verso quello che è il frutto di uno stupro o di un incesto.
L’identità concezionale, attraverso il vissuto materno che suscita, influisce e condiziona lo sviluppo psichico del nascituro. Tuttavia, anche se l’inizio della vita si presenta più difficile per il bambino concepito in situazioni particolari come quelle menzionate, non significa che il suo futuro sia negativamente determinato. Infatti, in base alle sue capacità di resilienza* e alla situazione psicoaffettiva in cui vivrà, non necessariamente svilupperà sintomi psicopatologici.
Se le situazioni descritte per chiarire l’impatto che ha l’identità concezionale sul futuro del bambino sono agli antipodi (buona rapporto tra i genitori rispetto a stupro o incesto) ve ne sono anche altre in cui le modalità del concepimento possono influire sullo sviluppo psichico del nascituro e influenzare le sue relazioni affettive.
Per esempio quando il concepimento non avviene in modo naturale ma attraverso la fecondazione artificiale, o quando il bambino è concepito per sostituirne un altro che non c’è più. (cfr. Il figlio in sostituzione) In questi casi, che avremo modo di descrivere prossimamente, è sempre di fondamentale importanza il supporto psicoterapeutico alla madre, per evitare di “caricare” il nascituro di ansia, paura, dolore che non dovrebbero riguardarlo ma che gli conferiscono una identità concezionale evocatrice di tragedie non elaborate che potrà influenzare negativamente la sua vita.
* capacità “autoriparativa” dello psichismo che riesce a fronteggiare le esperienze traumatiche e a riorganizzarle positivamente malgrado le avversità.
Dott. M. Marcone Milano
www.marcellamarcone.it