La maternità negli orsi

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La stagione degli amori negli orsi avviene nei mesi di maggio-giugno e in questo periodo i maschi possono percorrere grandi distanze alla ricerca di una compagna, basandosi principalmente su tracce olfattive.Le femmine diventano sessualmente mature ed hanno il primo accoppiamento a 3-5 anni (raramente prima), quando l’orsa riesce a procurarsi le riserve di grasso necessarie per svernare e crescere la prole. Spesso ci vogliono alcuni giorni per l’avvicinamento, e a prendere l’iniziativa e’ generalmente la femmina, nella quale l’istinto di riproduzione e’ maggiore della   paura del maschio. A volte la femmina ha ancora con se’ i piccoli e rifiuta quindi l’accoppiamento, difendendoli strenuamente dagli attacchi del maschio che vorrebbe eliminarli per accoppiarsi con la madre.

Il periodo dell’accoppiamento dura circa un mese, e la coppia vive insieme a volte anche 12-15 gg.

Il maschio lascia alcuni segnali marcando il terreno con l’urina e lasciando il suo odore, spaccando rami degli alberi e raschiando la terra.

La gravidanza dura 7-8 mesi, ma dopo la prima fase di sviluppo l’ovulo fecondato si arresta in uno stato di quiescenza o diapausa embrionale. L’impianto dell’ovulo nella membrana uterina avviene solo nel tardo autunno, quando la femmina ha accumulato un sufficiente strato di grasso che le consente di far fronte al letargo e di sopportare un processo energetiamente dispendioso come lo sviluppo e l’allattamento dei piccoli.

I cuccioli nascono nella tana nel mezzo dell’inverno, in genere nella seconda-terza decade di gennaio,  periodo in cui mamma orsa non si nutre. Generalmente le cucciolate sono di due-tre orsetti.  Puo’ capitare che in una stessa tana ci siano piu’ di una famiglia, in questo caso l’istinto materno delle orse si estende a tutti i cuccioli della tana, mentre fuori dalla tana le orse distinguono i propri piccoli dall’odore e anche dall’aspetto.

Al momento della nascita gli orsetti pesano circa 300-500 gr, sono ciechi, con le orecchie chiuse, rossastre e nude, il corpo roseo ricoperto di peluria rada, le unghie biancastre e i cuscinetti delle zampette rosa. La mamma sistema  i suoi cuccioli sotto le ascelle e li spinge verso i capezzoli. Gli orsetti hanno un senso molto spiccato di suzione ed emettono un suono molto particolare che rimarra’ impresso nella femmina e ne conservera’ l’istinto materno.

L’alto contenuto di grassi e di sostanze nutritive del latte materno fa si’ che i piccoli crescano rapidamente. Al 14esimo giorno il pelo comincia a infoltirsi, al 16-18esimo giorno le orecchie si aprono e si ricoprono di lanugine, e al 30esimo giorno si aprono gli occhi. La mamma lecca senza sosta i suoi cuccioli, massaggia con la lingua il loro ventre e la zona anale, e questo favorisce i movimenti intestinali.

La famiglia abbandona la tana all’inizio della primavera e inizia a vagare per i boschi, quando la natura si sveglia e appare il cibo: bacche, arbusti, radici, insetti, larve e miele.  Al momento dell’uscita dalla tana gli orsetti pesano circa 3 kg e sono in grado di seguire la mamma. Spesso il clima e’ ancora molto freddo e i piu’ deboli non ce la fanno. Mamma orsa ha un grande senso di protezione, cerca di difendere dal freddo i suoi piccoli, e anche quando sono in passeggiata spesso si distende su un fianco o sulla schiena e li fa accucciare stretti al suo corpo per riscaldarli.

Gli orsetti iniziano a muoversi e a giocare e a succhiare tutto quello che si trovano intorno, le orecchie dei fratelli, le zampe.

L’allattamento   dura fino alla fine di luglio, quando gli orsetti iniziano a scoprire il cibo del bosco che li circonda, e quando nel loro comportamento si nota un istinto di difesa e una maggior senso di indipendenza.

Il legame tra la famiglia si mantiene attraverso un sistema di segnali acustici, visivi e soprattutto olfattivi.

Generalmente, in caso di pericolo, mamma orsa cerca di portare al riparo i suoi piccoli. Tuttavia, a partire da luglio spesso li lascia soli, e gli orsetti a questa eta’ cominciano a essere in grado di cavarsela. Rimangono tuttavia fermi nello stesso posto per lungo tempo, in attesa del ritorno della mamma.

L’istinto materno si rivela anche nel modo di camminare dell’orsa che a seconda dell’eta’ e delle forze dei piccoli cammina piu’ o meno lentamente, adattandosi al passo dei piu’ piccoli per non lasciarli mai indietro.

All’eta’ di 7 mesi i giovani orsi possono considerarsi indipendenti: sono in grado di nutrirsi da soli, le reazioni di difesa sono consolidate, si forma l’istinto predatore insegnato dalla mamma  e tutto cio’ permette loro di vivere e di sopravvivere nella natura.

Tuttavia, il  forte legame degli orsetti con la mamma dura in ogni caso fino all’eta’ di 1,5-2 anni, talvolta anche molto piu’ a lungo.

F. Marcone Volontaria progetti animalisti e ambientalisti

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