Come deve essere trattato il moncone ombelicale del neonato

0
1030

Il cordone ombelicale è il primissimo legame tra una mamma ed il suo bimbo, attraverso il quale lei può nutrirlo e crescerlo fin dai primissimi istanti della sua esistenza. Spesso i genitori tornano a casa con dubbi e preoccupazioni a riguardo ed è importante che vengano rassicurati ed informati nel modo migliore possibile. Cosa bisogna fare? Come va pulito? Toccandolo rischio di far male al bimbo o causargli problemi? Cercheremo di placare ogni preoccupazione e spiegarvi tutto ciò che c’è da sapere per farvi vivere al meglio le prime settimane col vostro bebè.
Al momento del parto, questo cordone viene tagliato e lascia il posto a quello che si chiama moncone ombelicale. Il cordone è privo di nervi, quindi tagliarlo non provoca nessun dolore o stress né alla mamma né al bimbo, ma il moncone va curato in modo da evitare eventuali problemi.
Il moncone viene subito chiuso (in gergo “clampato”) e dovrà restare sempre sigillato fino alla sua naturale caduta.
Nell’arco delle prime due settimane andrà via via asciugandosi e seccandosi, per poi cadere spontaneamente lasciando il posto all’ombelico, periodo in cui dovremo averne cura con piccole e semplici precauzioni.
La clamp non va mai rimossa o riposizionata e la zona va tenuta pulita ed asciutta, in modo da non rallentare il processo di caduta ed evitare che insorgano infezioni.
Possiamo valutare facilmente l’andamento delle cose osservando il moncone e la pelle circostante, che dovrà mantenersi rosea e della stessa temperatura di quella circostante. Un rossorecalore o gonfiore della pelle, dolore al tocco, così come cattivo odore e presenza di pus, sono segni di una possibile infezione, caso in cui bisogna consultare il proprio pediatra ma senza allarmarsi, dato che una piccola infiammazione può essere anche normale.
Anche se la pulizia è importantissima, la zona non va immersa in acqua, quindi il bimbo non dovrà fare il bagnetto. Preferite lavaggi precisi sotto acqua corrente e spugnature. Il moncone va pulito solo con fisiologica e garze sterili, senza usare disinfettanti o saponi aggressivi, con mani ben lavate ed in un ambiente pulito, per poi essere lasciato ben asciutto.
Per medicarlo e pulirlo, preparate tutto il materiale e disponetelo a portata di mano in una ambiente pulito ed alla giusta temperatura. Adagiate il bimbo sul fasciatoio, cambiatelo e lavatelo in base alla necessità, lasciando la pulizia del moncone come ultima cosa. Pulitelo con garze inumidite di soluzione fisiologica sterile, con passate che vanno dal centro verso l’esterno, ed asciugato per bene. Durante tutta l’operazione mantenete il contatto visivo col bimbo, parlategli con calma o cantate dolcemente ed evitate movimenti bruschi, valutando le sue reazioni. Se si sente stressato o spaventato, il bimbo inizierà a lamentarsi, muovere gli arti, piangere o corrugare la fronte, comunicandoci che dobbiamo adattare il nostro atteggiamento ed essere più delicati. Non abbiate paura di fargli male, ricordate che il moncone non ha terminazioni nervose, quindi potete maneggiarlo senza timori.
Il moncone non va compresso, tirato o piegato eccessivamente e lasciato possibilmente all’aria per favorire il suo processo di essiccazione, tenuto fermo da una retina (per evitare che il bimbo possa toccarlo o incastrarlo in qualcosa con i suoi movimenti ), coperto se necessario da una magliettina di cotone, evitando tessuti come lana o velluto che potrebbero lasciare residui pericolosi. Il materiale plastico dei pannolini, soprattutto della parte superiore, favorisce il mantenimento di un ambiente umido, quindi non dovremo mai usarlo per coprirlo, anche per evitare che venga sporcato e contaminato dalle feci.
Nel caso dovesse comunque succedere, niente paura!  Basterà pulire bene il tutto con garze e fisiologica, partendo dal moncone e portando lo sporco verso l’esterno, usando per ogni movimento una garza pulita e ricordandosi sempre di lasciare il tutto bene asciutto.
Al momento della caduta, il moncone lascerà la zona in perfetto stato e non una ferita, quindi non serve usare polveri cicatrizzanti per curarlo.
Contrariamente a quanto sostenuto da varie credenze popolari, non è possibile predire la forma che avrà l’ombelico ed ogni tentativo per influire sul risultato va assolutamente evitato. Tradizioni come il comprimerne la base con una moneta fissata con garza possono portare ad emorragie, infezioni o complicazioni da un’eventuale allergia al nickel o ad altri metalli.
Se notiamo sanguinamenti se il moncone non cade entro 3 settimane, bisogna consultare il pediatra, in quanto ci potrebbero essere problemi di varia natura, un’emorragia interna o qualche problematica congenita dello sviluppo del bambino.
La caduta naturale non provocherà nessun dolore o fastidio al bimbo, che non si accorgerà di nulla.

Giulia Capilli puericultricegiulia@libero.it

Pagina facebook ed Instagram: puericultricegiulia