Le stelle dei desideri

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Questa storia ha inizio in un piccolo villaggio, qui c’era un’antica tradizione: ogni volta che nasceva un bimbo si affidava ad una stella un desiderio per rendere luminosa la vita del piccolo nato e degli abitanti. Per questo motivo ogni notte il cielo che illuminava il villaggio non portava solo luce ma diffondeva i desideri espressi. La pace, la tranquillità, la salute, la gioia, la prosperità erano alcuni tra i desideri che le stelle portavano. Per questo motivo nel villaggio la vita trascorreva in totale armonia.

Una notte, più buia delle altre, una strana nuvola passò sopra il cielo del villaggio. Non era una nube qualunque, carica di pioggia, era una nube più cupa. Era carica di rabbia, paure, insicurezze. Mentre la nube passava si portò via tutte le stelle dal cielo. Con la luce, se ne andarono anche tutti i desideri degli abitanti. Da quella notte nel villaggio non ci fu più  pace, tutti cominciarono a litigare, ad urlare, ad essere tristi e impauriti.

La situazione era disperata, non ci si riusciva più ad ascoltare, a comprendersi, era come se ognuno avesse cominciato a parlare una lingua incomprensibile agli altri. Tutta questa malvagità però non aveva intaccato un gruppo di bambini, che continuavano a mantenere un cuore puro. Essi decisero che così non si poteva continuare, e partirono alla ricerca della nube scura.

Si inoltrarono nel fitto della foresta (guidare i bimbi con diverse andature: grandi passi, allungarsi, abbassarsi ecc…. con una musica di percussioni) ad un certo punto si trovarono davanti una vecchia tartaruga. Le raccontarono tutta  la storia e lei quasi innervosita dalle voci dei bimbi disse con fare stizzito “Perché mai dovrei aiutarvi, mi state solo disturbando il sonno, lasciatemi in pace” Una timida bimba le rispose “Se ci aiuterai noi potremmo recuperare i nostri sogni e tu diventeresti la nostra salvatrice nonché grande amica”. Alla tartaruga, che tra le altre cose era un po’ vanitosa, piaceva sentire complimenti, e il pensiero di essere una salvatrice la lusingò a tal punto che disse “L’unico aiuto che vi posso dare è questo: andate a cercare il leone bianco, re della foresta incantata, lui conosce tutto e di sicuro vi aiuterà a trovare la nube che state cercando”

I bimbi la ringraziarono, le diedero un grande abbraccio e ripartirono alla ricerca del leone bianco (guidare i bimbi con diverse andature: grandi passi, allungarsi, abbassarsi ecc…. con una musica di percussioni). Dopo molto tempo che camminavano giunsero ad un punto del bosco dove gli alberi erano meno fitti, e dove c’era un grande prato. I bimbi videro una nuvola  dalla quale apparve il leone bianco. Anche a lui raccontarono quello che era accaduto nel loro villaggio e il leone disse: ”La nube che cercate si nasconde in una grotta ai confini del bosco, lì si trovano tutti i tesori che ruba”. I bambini entusiasti gridarono di gioia e stavano per partire quando il leone li bloccò: “Così come siete non potete di sicuro fermarla, lei è più forte di voi, vi farebbe sparire in un batter d’occhio”. “Allora cosa possiamo fare” chiesero in coro i bambini. “Vi farò aiutare dal mio amico, il guerriero di luce, lui sarà qui tra tre giorni e vi insegnerà come sconfiggere la nuvola”. I bambini attesero tre giorni l’arrivo del guerriero che puntuale alla mattina del terzo giorno apparve.

Il leone e il guerriero erano vecchi amici, avevano combattuto molte battaglie insieme. Dopo che il leone ebbe raccontato al guerriero cosa era successo al villaggio lui fu felice di insegnare ai bimbi le tre posizioni per sconfiggere la nube.

“Per prima cosa disse dobbiamo recuperare la nostra forza e il nostro coraggio” (posizione dell’eroe: fare un passo avanti, sollevare le braccia, unire i palmi delle mani e piegare il ginocchio della gamba davanti. A dx. e a sx.)

“Poi ci dobbiamo creare lo scudo di luce, per essere ben protetti” (esercizio dell’uovo luminoso con cui ci si disegna con un movimento delle mani,  un grande uovo intorno al corpo, lo si immagina fatto di luce)

“Per ultima cosa lanceremo la luce contro alla nube” (posizione della danza di shiva: si flette la gamba sx. e si afferra la caviglia con la mano sx., si solleva il draccio dx. e ci si flette in avanti, immaginando di mandare luce dalla mano. Si fa da entrambi ilati del corpo)

“Ora siete pronti per affrontare il vostro nemico, mi raccomando fate attenzione”. I bambini si inchinarono (gesto del saluto) davanti al guerriero e al leone come segno di ringraziamento e poi partirono per cercare la grotta dove si nascondeva la perfida nube. (guidare di nuovo con andature diverse per sperimentare il corpo).

Dopo un giorno intero di cammino il gruppo arrivò davanti alla grotta della nube, che non appena fiutò il loro arrivo li affrontò: “Cosa volete mai farmi, voi così piccoli e deboli, non conoscete quanto sono potente? Ho portato via i vostri desideri, inghiottirò anche voi”. “No!”,  gridarono in coro i bambini, “noi ci riprenderemo le stelle rubate”, “e come pensate di fare” ridacchiò la nube. I bambini in men che non si dica fecero le tre posizioni imparate dal guerriero di luce e la nube cominciò dapprima a ridursi e poi sparì completamente. I bimbi poterono recuperare le stelle perdute e con esse i loro desideri. Le riportarono al villaggio e la sera si fece una grande festa, dove si ballò (si può fare una danza libera o in cerchio con una musica allegra)e tutte le stelle ritrovate furono ridonate cielo. Da quella notte la luce e i sogni restarono a proteggere tutti gli abitanti del villaggio.

(Possibile breve rilassamento da fare dopo l’avventura vissut

L. Bugatti Insegnante Yoga EFOA, specialista in yoga della maternità e dell’infanzia
www.yogacristallo.it