ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’ALLATTAMENTO
La secrezione del latte da parte delle ghiandole mammarie è un fenomeno fisiologico, caratterizzato da una regolazione unicamente ormonale; la grandezza e la forma delle mammelle, quindi, non influiscono sulla capacità di produrre il latte.
Già durante la gravidanza la ghiandola mammaria si prepara all’allattamento sviluppando gli alveoli e i dotti galattofori. Dopo il secondamento (distacco della placenta), il livello degli ormoni della gravidanza diminuisce notevolmente e contemporaneamente si alza il livello della prolattina (ormone che stimola la ghiandola mammaria).
La suzione del bambino al seno è fondamentale per la produzione della prolattina, ed è consigliabile allattare il bambino il prima possibile dopo il parto.
COMPOSIZIONE DEL LATTE MATERNO
La composizione del latte materno subisce importanti modificazioni durante tutto il periodo in cui viene praticato l’allattamento, in relazione a diversi fattori fisiologici, tra i quali l’età gestazionale del neonato, l’età della madre, la richiesta di latte da parte del bambino e la regolazione nel corso del pasto della quantità di latte.
Il latte materno, inoltre, presenta un’estrema variabilità non soltanto da nutrice a nutrice, ma anche durante la stessa giornata e durante lo stesso pasto.
Nei primi due tre giorni dopo il parto, il bambino succhia il colostro, che è il primo latte della mamma ed è giusto quello di cui ha bisogno il neonato come primo alimento: è ricco di anticorpi e altre sostanze nutritive che non solo aiutano a proteggere il bimbo da batteri e virus, ma hanno anche un effetto lassativo, che aiuta ad espellere le prime feci, cioè il meconio. Durante i primi giorni il bimbo ne assume piccole ma crescenti quantità, fino a quando comincia la produzione di latte materno vero e proprio.
Dal 4°-5° giorno il latte diventa latte di transizione, così definito perché presenta caratteristiche intermedie tra il colostro ed il latte maturo e la sua produzione (che avviene intorno al 4° giorno dopo il parto) inizia con la montata lattea. Il suo aspetto è ricco e cremoso.
Dal 20°gg inizia la produzione di latte maturo, un alimento in grado di far fronte al nutrimento completo del neonato fino al 6° mese di vita. Contiene componenti in grado di fornire al neonato un valido ausilio per la difesa dalle infezioni batteriche e virali, zuccheri, grassi, vitamine in quantità ottimali per garantire la crescita del bambino.
CONTATTO PRECOCE “pelle a pelle”
Alla nascita l’abbraccio con la mamma fornisce al neonato il supporto che gli veniva dal ventre materno: è un contenimento fisico, psicologico e nutritivo. Il contatto precoce favorisce il riconoscimento reciproco tra madre e figlio: il bambino è più tranquillo, riconosce il calore, la voce e l’odore della madre e lei stessa viene stimolata nella formazione delle sue capacità materne che le permettono di identificare i bisogni del neonato. Se lasciato stare appoggiato al ventre materno, il neonato guidato dall’olfatto, dopo aver guardato il capezzolo, deciderà di attaccarsi al seno. Questo favorirà la stimolazione della produzione di ossitocina e quindi l’inizio del processo di lattazione. La madre dopo il parto, se pur stanca, è desiderosa di stare a stretto contatto con il suo bambino. Entrambi istintivamente utilizzano i propri organi di senso per costruire il legame al di fuori dell’utero. E’ la maggior gratificazione dopo la fatica del parto.
VANTAGGI
la digestione del latte materno è più facile, poiché esso contiene anche enzimi adatti per assimilarlo; il latte materno, infatti, si coagula in piccoli fiocchi facilmente digeribili , a differenza di quello vaccino che si coagula in fiocchi grossi; inoltre il latte materno previene la stipsi
con l’allattamento al seno si evitano le contaminazioni e le alterazioni che può subire il latte artificiale per il fatto di essere riscaldato e somministrato in un contenitore
il latte materno è economico e pratico da offrire, è disponibile in ogni momento alla giusta temperatura e senza alcun procedimento particolare; non occorre sterilizzare, bollire acqua, e dà, quindi, più libertà di movimento alla mamma
i bambini allattati al seno sono meno esposti a malattie e problemi digestivi, cutanei e respiratori e corrono minori rischi di obesità
la suzione del capezzolo, richiedendo l’uso di più muscoli, determina un miglior sviluppo facciale, dell’arco dentario e del palato
la suzione del seno stimola al produzione di ossitocina e quindi le contrazioni uterine, facilitando il ritorno alle normali dimensioni e riducendo la perdita di sangue
l’allattamento al seno riduce il rischio di tumore al seno nella mamma
vari studi dimostrano che i bambini allattati al seno hanno una statura più alta e meno massa grassa anche in età adulta.